Continuo un po' sulla scia di quello che ho scritto l'altra notte...
Penso che molti diano per scontato di conoscermi molto bene. Questa convinzione mi irrita molto!
Il mondo è fatto di dubbi, non ci sono vere e proprie certezze. Non dico questo in toni negativi: penso che il mondo sia bello e vario proprio per questo.
Eppure tutti (me compreso!) abbiamo bisogno di aggrapparci a qualcosa di solido. Il problema è che quando questo viene a mancare rischia di crollarti tutto addosso, come è successo a me quando la mia attività di animatore in parrocchia mi si è ritorta contro!
La convinzione che in generale ha la Chiesa di possedere la verità come se fosse unica al mondo ogni tanto mi spaventa: mi dà l'idea che non ci sia in realtà la possibilità di confronto che si predica nella mia parrocchia.
Spero tanto di sbagliarmi! =)
non ti ho commentato ieri sera, anche se ti ho letto. so che a volte può risultare più irritante che consolatorio sentirsi dire "anche a me è successo", per questo mi sono astenuta, però è davvero singolare leggere le tue riflessioni che, benchè riferite ad altri argomenti ed altre situazioni, ricalcano la situazione in cui mi sono venuta a trovare io. è sempre difficile fare i conti con se stessi e moltissime persone non hanno questa consapevolezza mai e vivono vite stordite, annegate nell'alcol, perse nelle droghe e nel sesso, annicchilite in qualunque altra maniera serva loro per non guardarsi dentro e fare scoperte spiacevoli. tu hai avuto il grande vantaggio di aprire gli occhi molto giovane; il fatto di avere tutta la vita davanti a te ti consentirà di vivere coerentemente con la tua natura. non sarà facile, a volte ti perderai, ma ritroverai sempre la strada perchè io credo che gli occhi, una volta aperti, non li si chiuda più. io mi sono allontanata dalla chiesa molto tempo fa; mi sentivo giudicata, e giudicata male. sentivo di non poter essere accettata per quello che ero e non mi andava più di soffocarmi, di cambiare, di rinunciare. può darsi che sia stata presuntuosa, ma non mi sentivo peggiore o diversa dei miei coetanei che andavano a messa tutte le domeniche e, almeno a parole, erano dei fiori di purezza e virtù. io volevo fare qualcosa di concreto per aiutare il mio prossimo; per un po' ho trovato la mia strada, e sono stati gli anni che mi hanno dato di più in quanto a realizzazione personale. proprio negli ultimi giorni mi trovo impegnata in una discussione sulla chiesa sul blog della mia amica Cecilia; è curioso che ora anche tu tiri fuori questo argomento. so che sei credente. senza volerti nulla imporre, ti inviterei a buttarci un occhio. Cecilia si definisce una credente atipica; da parte mia posso dirti che è una persona colta e aperta, sempre disposta al confronto e alla comprensione, e che forse dialogare con lei ti può aiutare riguardo a certi interrogativi. se ne hai voglia: http://semedisalute.wordpress.com/2011/07/22/livore-anticattolico/
RispondiEliminami scuso se sono stata prolissa, e soprattutto non vorrei mai che pensassi che voglio fare la "maestrina"! mi piace confrontarmi con le persone e mi interessano quelle che sento in qualche modo a me affini.
Grazie mille per aver condiviso con me le tue riflessioni! apprezzo moltissimo i tuoi consigli!
RispondiEliminaNon ti preoccupare: non ho percepito alcun intento da "maestrina"! :D
Ho letto un po' di post del blog che mi hai linkato e li ho trovati molto interessanti.
Nell'ultima settimana ho iniziato a condividere le mie perplessità sull'ambiente parrocchiale con ragazzi che come me fanno gli animatori sia con una mia compagna di corso che invece non ha molto a che fare con questo tipo di ambiente. In ogni caso ho avuto comprensione soprattutto dal punto di vista dell'impegno. Pare che sia sempre tutto dovuto, bisogna sempre partecipare ad ogni iniziativa e con gioia e se decidi di non partecipare vieni tartassato fino a che non ti prendono per sfinimento. Insomma se si vuole fare l'animatore bisogna essere sicuri di sé e saper dire di no. Ovvio che dopo che ti prendi un impegno del genere bisogna sapersi ritagliare del tempo per organizzare attività per le riunioni etc.. ma ciò non significa che una persona debba consacrare la sua vita alla parrocchia!!
Per quanto riguarda l'aspetto più ideologico la questione è più complessa in quanto è legato all'accettazione o meno dell'omosessualità, argomento che magari non interessa più di tanto i miei coetanei in quanto non direttamente coinvolti.
Comunque uscendo un attimo dalla questione avrei da raccontare un'esperienza positiva di chiesa (lascio un po' di suspense e ne parlerò nel prossimo post!).
E in generale vedendo i miei amici e conoscenti, che per la maggior parte sono cattolici credenti e attivi, vedo che l'atteggiamento nei confronti della omosessualità non è del tutto sprovveduto. Al massimo a qualcuno può venire fuori qualche battutina idiota a cui però non voglio dare peso eccessivo...
Vabbè ho scritto un sacchissimo! Di solito sono di poche parole. Spero di aver scritto in un italiano comprensibile!
comprensibilissimo!
RispondiEliminariguardo all'impegno comunque, tanto per dire: mio marito ha iniziato a fare catechismo qualche anno fa ed è finita che anche quest'estate ha passato 4 giorni al campo a fare il cuoco, eccetera eccetera. comprendo la situazione molto bene.