sabato 17 marzo 2012

...that's why they invented masturbation...


"That's why they invented masturbation"

Qualche mesetto fa forse era la prima volta che sentivo la parola masturbazione in tv!
Purtroppo non sono riuscito a trovare la scena completa.

Ah! Un pochino Glee mi manca! Aspetterò pazientemente fino ad Aprile per il prossimo episodio.

mercoledì 14 marzo 2012

Poetry

Torno dal cineforum or ora...! 
Il film in programma era Poetry del regista sud coreano Lee Chang-Dong.
Ho deciso di scriverne qualcosina nel mio piccolo blog prima che mi passino dalla testa tutti i pensieri che il film ha suscitato in me.
La protagonista è una signora sessantacinquenne che ha a che fare con una serie di difficoltà: una figlia lontana, un nipote adolescente scontroso e schivo e l'alzheimer. Nonostante tutto cerca di andare avanti con positività finché un evento scuote la sua esistenza: una studentessa della scuola locale si uccide. La causa della scelta estrema pare risiedere in delle molestie sessuali subite da un gruppo di studenti fra i quali è coinvolto anche il nipote della protagonista. La signora sconvolta dalla vicenda pare non sapere come affrontare la cosa mentre i genitori degli altri ragazzi vogliono risolvere la cosa con un risarcimento in denaro. L'unico conforto della signora è un corso di poesia tramite il quale si mette in cerca dei segni di bellezza che la circondano. Quindi si mette in ricerca dell'ispirazione per poter finalmente scrivere una sua poesia. 



I genitori degli altri ragazzi coinvolti pensano di risolvere tutto con i soldi. Ma un risarcimento in denaro risolverebbe veramente qualcosa? Veramente finirebbe tutto il dolore che la vicenda ha causato? Probabilmente no... e la protagonista è l'unica a capirlo. 
Ciò che mi ha più colpito sono i silenzi. Molto più carichi di significato e di emozioni rispetto ai dialoghi. Il dolore è talmente forte che non si trovano le parole per esprimerlo, anzi, non c'è bisogno delle parole per esprimerlo. E infatti nonna e nipote non parlano mai esplicitamente di ciò che è successo. Non c'è bisogno di urlare, fare confusione; non c'è bisogno di inutili drammatizzazioni.


Questo concetto, molto orientale, forse è estraneo alla società occidentale che ha bisogno di parole, immagini veloci ed esplicite per capire. Quindi mentre sullo schermo scorrevano immagini di paesaggi bucolici, piccole case orientali e strade trafficate in cui si trovava la buffa protagonista adornata di cappellino in stile un po' "british", alcune persone uscivano dal cinema perché troppo annoiate.

sabato 3 marzo 2012

Intervista

Ieri sera ho guardato le invasioni barbariche. Ho trovato questa intervista molto toccante! In alcune cose mi sono  ritrovato anche se le mie esperienze non sono proprio paragonabili  =)


Non riesco ad allegare il video quindi pubblico il link! 


"Vorrei essere una farfalla" è il libro in cui racconta le sua anoressia, la sua depressione ed il percorso che l'ha portata a rinascere. Potrebbe essere una delle mie prossime letture!