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venerdì 13 aprile 2012

«Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare. Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie ... ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami ... ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi ... ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.»
Anonimo Giapponese


mercoledì 14 marzo 2012

Poetry

Torno dal cineforum or ora...! 
Il film in programma era Poetry del regista sud coreano Lee Chang-Dong.
Ho deciso di scriverne qualcosina nel mio piccolo blog prima che mi passino dalla testa tutti i pensieri che il film ha suscitato in me.
La protagonista è una signora sessantacinquenne che ha a che fare con una serie di difficoltà: una figlia lontana, un nipote adolescente scontroso e schivo e l'alzheimer. Nonostante tutto cerca di andare avanti con positività finché un evento scuote la sua esistenza: una studentessa della scuola locale si uccide. La causa della scelta estrema pare risiedere in delle molestie sessuali subite da un gruppo di studenti fra i quali è coinvolto anche il nipote della protagonista. La signora sconvolta dalla vicenda pare non sapere come affrontare la cosa mentre i genitori degli altri ragazzi vogliono risolvere la cosa con un risarcimento in denaro. L'unico conforto della signora è un corso di poesia tramite il quale si mette in cerca dei segni di bellezza che la circondano. Quindi si mette in ricerca dell'ispirazione per poter finalmente scrivere una sua poesia. 



I genitori degli altri ragazzi coinvolti pensano di risolvere tutto con i soldi. Ma un risarcimento in denaro risolverebbe veramente qualcosa? Veramente finirebbe tutto il dolore che la vicenda ha causato? Probabilmente no... e la protagonista è l'unica a capirlo. 
Ciò che mi ha più colpito sono i silenzi. Molto più carichi di significato e di emozioni rispetto ai dialoghi. Il dolore è talmente forte che non si trovano le parole per esprimerlo, anzi, non c'è bisogno delle parole per esprimerlo. E infatti nonna e nipote non parlano mai esplicitamente di ciò che è successo. Non c'è bisogno di urlare, fare confusione; non c'è bisogno di inutili drammatizzazioni.


Questo concetto, molto orientale, forse è estraneo alla società occidentale che ha bisogno di parole, immagini veloci ed esplicite per capire. Quindi mentre sullo schermo scorrevano immagini di paesaggi bucolici, piccole case orientali e strade trafficate in cui si trovava la buffa protagonista adornata di cappellino in stile un po' "british", alcune persone uscivano dal cinema perché troppo annoiate.

sabato 3 marzo 2012

Intervista

Ieri sera ho guardato le invasioni barbariche. Ho trovato questa intervista molto toccante! In alcune cose mi sono  ritrovato anche se le mie esperienze non sono proprio paragonabili  =)


Non riesco ad allegare il video quindi pubblico il link! 


"Vorrei essere una farfalla" è il libro in cui racconta le sua anoressia, la sua depressione ed il percorso che l'ha portata a rinascere. Potrebbe essere una delle mie prossime letture!

venerdì 16 dicembre 2011

Stupidità


Qualche giorno fa, mentre tentavo di progettare una schifosa fognatura, ascoltavo Caterpillar su radio 2.


Notizia del giorno: un folle di un gruppo di estrema destra uccide due persone in mezzo ad un mercato per il colore della loro pelle. Quanto disprezzo e odio crea la stupidità e l'ignoranza dell'uomo.

Viene mandata questa canzone. Di solito questo tipo di canzoni "impegnate" non riescono a colpirmi molto, ma questa ha colto nel segno. 


Pesta l’uomo nero, è uno spacciatore, 
un sovvertitore, lui è un terrorista, è uno sfruttatore, 
lui ti ruba il pane, lui è tutto il male, il male, il male, 
quello che ti può far male 

Prendi quei bambini, spostali di là, 
che a scuola non si va per imparare, 
ma è per chi sa già, tienili lontani, separati, 
i nostri figli non si devono mischiare con quelli là 

Sono il tuo pastore tu la pecora smarrita, 
ma ti aiuto solo se 
hai vissuto bene la tua vita, 
non sei omosessuale, 
né malato terminale, 
oppure un feto malformato, 
un non-essere abortito 

Togli le puttane dalla circonvallazione 
che non è carino per chi abita di là, 
mettile su al terzo piano, al terzo piano, 
al terzo piano va bene 

Metti le inferriate alle finestre se vuoi 
che nessuno ti entri in casa a mettere le mani 
sulla tua roba preziosa, roba preziosa, roba preziosa 

Compra una pistola se vuoi 
che tuo figlio si senta più sicuro a scuola, 
compra una pistola, 
certo più sicuro, con una pistola, 
dentro il tuo negozio metti una pistola 

La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
Solo la stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
Sempre la stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
La stupidità 
Solo la stupidità 
La stupidità 
La stupidità





Io spero in un futuro sempre migliore e senza discriminazioni..... pura illusione?

mercoledì 24 agosto 2011

Di nuovo a casa

Tornato dalla GMG di Madrid.
Tutto sommato è stata un'esperienza interessante da alcuni punti di vista...
Intanto è stato un vero e proprio TOUR DE FORCE! Essere sbattuti di qua e di là in mezzo ad un milione di persone, ore e ore di pullman, dormire per terra, condividere 10 bagni in 250 ragazzi/e, cercare posti dove mangiare, stare 10 ore in un aeroporto dismesso sotto il sole cocente, dormire all'aperto con la pioggia... Ecco queste sono solo alcune delle cose che mi sono trovato a fare!
Per quanto riguarda l'aspetto religioso secondo me è stato secondario eccetto alcuni momenti tipo la catechesi con dei vescovi, le quali secondo me sono state molto interessanti. Ovviamente io le ho lette dal mio punto di vista anche se (molto) probabilmente questo mio punto di vista non sarebbe condiviso da questi stessi vescovi!
Tornato a casa ho trovato sul web vari commenti e dichiarazioni su quest'evento.

Dichiarazione del Senatore Radicale Marco Perduca:
Alla fine s'e' finalmente capito cosa faccia l ministero della gioventu', magnifica tutte le positizioni di retroguardia che si rivolgono ai giovani, e niente oggi - purtroppo - e' piu' conservatore se non reazionario e ipocrita di quando afferma quotidianamente Benedetto XVI. I valori forti, che I giovani conoscono e praticano, e contro I quali in queste ore l Vaticano sta lanciando la sua egoista offensiva, son quelli della separazione tra Stato e Chiesa e del no alle proibizioni criminogene come quelle sulle "droghe". La meloni sara' forse giovane d'eta' ma e' la capofila di quanto di piu' vecchio ci sia oggi (ivi compresa quella politica che per tenerla buona le ha creato un inutile ministero). Il vero valore forte nei momenti difficili, ammesso e non concesso che questo lo sia piu' di altri, e' la liberta' e la responsabilita' che ne deriva altro che le prediche papali di questi giorni.
Dichiarazione Meloni:
"Rivolgo il mio saluto ai tanti giovani italiani che in questi giorni saranno a Madrid in occasione della Giornata mondiale della gioventù. La loro partecipazione dimostra come la gioventù italiana non abbia affatto dimenticato i valori autentici quali riferimento nella vita di tutti i giorni, a dispetto di quanti descrivono ragazze e ragazzi d'Italia come una generazione apatica e immatura". Così il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, saluta la delegazione italiana in partenza per la Gmg.

"La grande partecipazione di giovani italiani a questo evento - conclude il ministro Meloni - costituisce una ulteriore testimonianza del forte attaccamento alle radici culturali cristiane presente anche nelle nuove generazioni. Un legame segno di un'altrettanto forte identità culturale, troppo spesso denigrata da un relativismo di maniera incapace di ancorarsi a valori e principi altrettanto solidi".

Commento su FB:
"Il culto di un idolo (ndr: il papa) è sintomo di scarsa autonomia di pensiero... ecco, gioventù bruciata che alleverà figli omofobi e retrogradi come loro!"

...ecco tutti questi commenti mi fanno un po' incazzare (e scusate la volgarità!) perchè vedono il mondo in bianco e nero quando in realtà ci sono miliardi di sfumature e colori diversi.
Io non credo che alla gmg abbiano partecipato solo giovani "omofobi e retrogradi" 
La gmg prima di essere un incontro col papa è un incontro fra giovani di culture, nazionalità e idee diverse. Fra questi ci sono tanti "fondamentalisti" ma anche persone che possono aiutare la Chiesa a migliorarsi.
Io spero che la Chiesa migliori a poco a poco. Ritengo che sia questo l'obbiettivo cui mirare; invece troppo spesso ci si riempe la bocca con provocazioni sterili verso il clero e i credenti che non fanno altro che inasprire i conflitti e giustificare le idee malsane dei bigotti.
Per quanto riguarda il commento della Meloni non vedo nulla di così scandaloso... lo trovo semplicemente molto ruffiano! Non bisognava darle tutto quel peso... 

...e dico tutto questo da persona che non rifarebbe questa esperienza.


Ho concluso.
'NOTTE!!

mercoledì 27 luglio 2011

...Ricordando momenti passati!

Come avevo promesso a Guchi ecco qui una situazione positiva di "vita di Chiesa" ( se così si può chiamare =D ) in cui mi sono ritrovato!

Campo scuola terza media dell'anno scorso: più di cinquanta persone fra ragazzi e animatori di parrocchie diverse.
Eravamo 8 animatori più un prete. Fra questi otto animatori erano presenti due seminaristi ed un ragazzo palesemente gay (ok... io odio giudicare in base agli stereotipi però questo ragazzo non lasciava alcun dubbio! =D ). In cosa sta la situazione positiva?? Nel fatto che si è creato un clima bellissimo fra tutti quanti per tutta la settimana del campo scuola. 

Non importava che fossimo preti, maschi, femmine, gay, eterosessuali, seminaristi, quattordicenni, ventenni o quarantenni: eravamo innanzitutto persone che si divertivano insieme e facevano qualcosa in cui credevano.


Fede, omosessualità, partecipazione attiva nella parrocchia non si escludono a vicenda e questa mia esperienza lo conferma. Mi chiedo quando lo capiranno i "grandi capi"!
All'epoca ancora non avevo affrontato la mia sessualità però già avevo capito quanto fosse stata bella questa esperienza e dopo la mia "crisi" l'ho capito ancora di più.
Chissà nel mondo quanti cattolici omosessuali cantano e suonano in un coro, fanno gli animatori, i catechisti o hanno preso gli ordini! Secondo me non così pochi...!
Sono sicuro che queste situazioni siano capitate in moltissimi altri posti e per fortuna continueranno a capitare!

domenica 24 luglio 2011

Domenica

Continuo un po' sulla scia di quello che ho scritto l'altra notte...
Penso che molti diano per scontato di conoscermi molto bene. Questa convinzione mi irrita molto!
Il mondo è fatto di dubbi, non ci sono vere e proprie certezze. Non dico questo in toni negativi: penso che il mondo sia bello e vario proprio per questo.
Eppure tutti (me compreso!) abbiamo bisogno di aggrapparci a qualcosa di solido. Il problema è che quando questo viene a mancare rischia di crollarti tutto addosso, come è successo a me quando la mia attività di animatore in parrocchia mi si è ritorta contro!
La convinzione che in generale ha la Chiesa di possedere la verità come se fosse unica al mondo ogni tanto mi spaventa: mi dà l'idea che non ci sia in realtà la possibilità di confronto che si predica nella mia parrocchia.
Spero tanto di sbagliarmi! =)

lunedì 4 luglio 2011

Prima di andare a letto....!

ieri sera sono uscito con i miei amici in centro. C'erano un sacco di manifestazioni nelle piazze: musica, balli, negozi aperti...
Ci siamo fermati a guardare una ballerina di flamenco.
La mia attenzione è stata però catturata da una signora che ballava davanti al palco imbracciando la sua borsa rosa schocking.
La folla la guardava stranita e divertita ma lei ha continuato a divertirsi senza curarsene.

Inizio a pensare che per vivere bene la propria vita bisogna sapersi lasciare scivolare addosso il giudizio degli altri. Ci vuole un po' di "sano menefreghismo".

Ho preso questa signora ad esempio. Riuscirò a ballare anche io da solo in mezzo ad una piazza un giorno! :)

detto questo... BUONANOTTE A ME!

 

domenica 5 giugno 2011

Pensieri e pensieri...

Nichi Vendola: 

«Sono sempre stato cattolico e omosessuale, non l’ho mai nascosto. E dichiararsi non è pettegolezzo. E’ carne, fatica, sangue, dolore, emarginazione, offese, violenza. Sono sempre stato anche cattolico e comunista, come la mia famiglia. Ed è stato forse più facile dire la mia omosessualità ai preti che al partito». Nichi Vendola, eletto per due volte a sorpresa presidente di una grande Regione del Sud, si dichiarò nel 1978, quando aveva vent’anni e da sei era nella Federazione giovanile comunista, con un articolo su un giornale da lui fondato, «In/contro». Titolo: «Le farfalle non volano nel ghetto». «Era un verso che avevo trovato in una raccolta di poesie scritte nel ghetto di Varsavia. E ho avuto tutte le difficoltà che potevo avere, nel partito, al Sud, al paese», Terlizzi, periferia di Molfetta, terra di braccianti. «Mi ha sempre affascinato il pensiero religioso. Ero uno di quei comunisti per cui il libro più importante è la Bibbia.
Ma ha contato molto per me anche il pessimismo di Sergio Quinzio, ho amato i libri del cardinal Martini, e sono stato discepolo del vescovo di Molfetta, il mio vescovo, Tonino Bello». «Ho parlato della mia omosessualità con molti preti, con uomini e anche con donne di Chiesa — racconta Vendola —. Non mi sono mai sentito rifiutato. Sono state anzi interlocuzioni belle, profonde. La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato, non riducibile a nessuna delle categorie politiche che usa la cronaca. Nella Chiesa ci sono molte sensibilità, molte cose; e qualcuna crea dolore e tristezza, quando evoca stereotipi pseudomorali che non hanno solo l’effetto di indicare identità ideologiche, ma anche di ferire la vita delle persone». E’ di Vendola la prefazione agli scritti di monsignor Bello, «Teologia degli oppressi». Comincia così: «Io ero sull’altra riva, quindi ero un rivale». «Tutta la teologia di Bello è una teologia della differenza— sostiene oggi il presidente della Puglia —. Come quando spiega il dogma della Trinità con la metafora della convivialità delle differenze: la presenza di tre differenze in un’unità ci insegna la bellezza della convivenza, che è qualcosa di più della tolleranza». Dice Vendola di non aver mai rinunciato alla fede, di credere più che alla rivoluzione alla conversione permanente, di confidare che Dio saprà capire anche quelli come lui, perché «Dio non è un tribunale islamico». Dice di non amare il coté «pirotecnico, esibizionista». Per questo in passato non app r e z z ò le confessioni di bisessualità rese da altri politici, «una dichiarazione che si faceva a 18 anni per fiutare un po’ l’aria. Anch’io sono stato bisex, e avevo fidanzate bellissime. Sono stato sul punto di sposarmi due volte. Ma non ho mai raccontato bugie, ho sempre vissuto quei rapporti da omosessuale». Storie lontane, «ho avuto molti amori, ho molto sofferto. Non mi sono mai arreso però, non ho mai permesso a nessuno di chiudere la mia storia dentro uno spigolo di rancore. Anche se mi hanno fatto di tutto». Tempo fa raccontò di quando «un dirigente nazionale di An venne a fare campagna elettorale nel ‘94 e tentò di stroncarmi accusandomi di andare con i ragazzini, peraltro pagati per dirlo. Andò via con le pive nel sacco, mentre io ricevevo migliaia di lettere di ragazzi che mi dicevano grazie per avergli dato coraggio». Anche questa è una storia lontana, «oggi ho disimparato l’odio». Spiega il presidente della Puglia di essere rammaricato per aver fatto soffrire la madre; a sua volta rammaricata per aver sofferto. Mamma Antonetta, casalinga e donna all’antica di Terlizzi, ha ricordato il giorno in cui una nipote le aprì gli occhi sul terzo dei suoi quattro figli: «Ci siamo pentiti di averne patito e oggi siamo orgogliosi, anche se di sesso parliamo per accenni e per sottintesi».
Nichi le portava in casa le fidanzate: «Ne ricordo una, Aurelia. Era bellissima. Ed è vissuta in casa con noi e con mio figlio per più di un mese». Una volta, nel comitato centrale del Pci, l’autorevole compagna Marisa Rodano disse rivolgendosi indirettamente a lui: «Se uno di questi mettesse le mani su uno dei miei nipotini gli darei subito una sberla». Si dibatteva dei diritti degli omosessuali, dei carcerati, di tutte le minoranze e Vendola, che stava già nell’Arcigay, predicava la liberazione dei «soggetti smarriti» che è il titolo del suo primo libro. Prima aveva scritto la tesi di laurea sul Pasolini degli Anni 50, cacciato dal Pci per indegnità morale. Pasolini: anch’egli cattolico, comunista, omosessuale. «Ma lo si può amare senza essere come lui— dice Vendola —. Pasolini, come Testori e in fondo anche Fassbinder, ha avuto il grande merito di tirare la sua condizione di omosessuale fuori dall’oscurità; ma l’ha illuminata con le fiamme dell’inferno. L’omosessualità di Pasolini è molto segnata dal suo cattolicesimo. Lui si percepisce come il Cristo della diversità: una condizione vocata al martirio, a causa del senso di colpa. Il peccato e l’espiazione del peccato, per cui la sua letteratura diventa premonizione della sua stessa morte. La diversità come impossibilità dell’amore, un’identità che si afferma negandosi, come la Jeanne Moreau che canta "Ogni uomo uccide come ama”. Io amo Pasolini come amo Testori e Fassbinder, ma mi rifiuto di accettare questa visione. Ho sempre cercato di trascenderla, e questo mi ha aiutato a essere una persona serena, a uscire dal tunnel senza fine del senso di colpa».
Tempo fa, Vendola fece discutere quando disse: «Non vorrei morire senza aver vissuto l’esperienza della paternità». «Non intendevo annunciare che sarei diventato padre, o che avrei fatto un’adozione che peraltro la legge mi vieta — spiega oggi —. Ma mi sento di ribad i r e i l mio d e s i d e r i o d i genitorialità. Sento molto la tutela della vita, la difesa del vivente. Sono contro la mercificazione e la privatizzazione della vita. Il tema fondativo del futuro è la costruzione della vita nelle forme di comunità. Il sangue non c’entra: per me la paternità non è un dato fisiologico, limitato al proprio seme. Allevare un figlio significa accudirlo, conoscerlo, ascoltarlo; amarlo. Dev’essere una cosa bellissima. Per questo, ogni volta che leggo di un neonato abbandonato, provo una stretta al cuore».

sabato 30 aprile 2011

Note personali

Oggi ho avuto un altro appuntamento con la psicologa. E' andata piuttosto bene!
Ho parlato di quanto mi sento influenzato dal giudizio degli altri su tutto. In primis sulla sessualità poichè, essendo ovviamente un argomento tabù, non se ne può parlare quasi con nessuno! Con lei dicevamo proprio questo. E' proprio assurdo come nella società di oggi la sessualità sia un argomento di cui contemporaneamente si parla e non si parla. Mi spiego.
In televisione, nei film, nei telefilm pare se ne parli in continuazione. Tuttavia nella vita reale c'è sempre grande imbarazzo riguardo a questi argomenti che vengono scarsamente affrontati in modo serio e costruttivo, senza scadere in volgarità gratuite, intolleranze e chi più ne ha più ne metta...
Fino a qualche mese fa davo per scontato che certe cose fossero ormai accettate nel 2011. 
Ma purtroppo non è così.
E poi con quel simpaticone del Berlusca al governo la società sta andando proprio a ramengo!
vabbè, vabbè... 
Si spera che al mondo siano di più le persone intelligenti in grado di confrontarsi.
Riporto due testimonianze. Sicuramente sono un po' "estreme" ma mi hanno molto colpito!



N.B. La psicologa mi ha consigliato alcuni film fra cui "mine vaganti"! Guarda te le coincidenze della vita....!
Ecco altri film che visionerò e che riguardano l'argomento: "c.r.a.z.y."; "saturno contro"; "Tutto su mia madre".